La Rotta di Enea al Troy Festival di Çanakkale. Condividere la nostra comune eredità culturale europea

“La Rotta di Enea: Mito, Viaggio, Arte ed Eredità Culturale” è la mostra organizzata dall’Associazione Rotta di Enea nel Comune di Çanakkale, la città dello stretto dei Dardanelli che ospita il sito UNESCO di Troia. Siamo nel luogo che segna l’avvio in Turchia dell’Itinerario culturale del Consiglio d’Europa, là dove ebbe inizio il leggendario viaggio di Enea. L’esposizione si è svolta nell’ambito della 62ª edizione del Festival Internazionale di Troia dal 9 al 20 agosto 2025 presso il centro culturale MAHAL Sanat nel quartiere Fevzipaşa, nel Centro città di Çanakkale.

Organizzata in occasione del rinnovo della certificazione della Rotta per il periodo 2025–2030 e del 14° Forum degli Itinerari Culturali del Consiglio d’Europa che si terrà quest’anno in Turchia, in Cappadocia, dal 22 al 24 ottobre, la mostra esplora le dimensioni storiche e culturali del mito di Enea. La sua anteprima a Troia conferisce al progetto un significato unico e simbolico.

A cura del presidente dell’associazione Giovanni Cafiero e della dott ssa Sandra Gatti, membro del consiglio direttivo, la mostra ripercorre il viaggio di Enea — dalla fuga dalla città in fiamme di Troia fino al suo ruolo nel mito fondativo di Roma — mettendo in luce la ricchezza del patrimonio culturale materiale e immateriale che accompagna questo racconto.La mostra ha illustrato gli elementi fondamentali del mito di Enea, e le varie dimensioni culturali e artistiche dell’Itinerario culturale: l’archeologia, l’epica classica, le riprese del mito nella letteratura moderna e contemporanea. Alla fortuna del mito di Enea nell’arte figurativa e nella musica sono dedicate due sezioni della mostra di particolare significato culturale, in quanto illustrano la persistenza del mito nel tempo, mostrando le opere dei pittori fiamminghi e del rinascimento italiano ed evidenziano le numerose interpretazioni in musica (da Monteverdi a Purcell da Haendel a Mozart) di uno dei miti fondativi della cultura europea.

In occasione dell’apertura della mostra, il 9 agosto 2025 si è tenuto il seminario internazionale con la partecipazione del presidente Giovanni Cafiero, dal prof. Rüstem Aslan, Direttore degli scavi di Troia, Sandra Gatti dell’Associazione Rotta di Enea e Fabio Morotti della Università IULM di Milano che ha presentato  il suo lavoro, AIneid, raccontare il mito nell’epoca della intelligenza artificiale. Il video, che si inquadra nel protocollo di collaborazione tra l’Itinerario culturale Rotta di Enea e la prestigiosa università di Milano, è frutto anche della collaborazione con il Karma Lab  della Koç University di Istanbul).L’azione, coerente con la missione degli itinerari culturali del Consiglio d’Europa di collegare la promozione culturale con collaborazioni e scambi di ricercatori a livello europeo, costituisce la prima esperienza di creazione di un’animazione video con l’intelligenza artificiale generativa a partire dai versi dell’epica classica.L’incontro, che ha visto la partecipazione tra il pubblico di personalità importanti della comunità locale e numerosi studenti dell’Università di Çanakkale,  ha offerto prospettive interessanti sull’unicità della Rotta di Enea nella storia culturale europea, arricchendo il contesto dell’esposizione e favorendo la diffusione del comune patrimonio culturale europeo.

L’intervento del presidente dell’Associazione Rotta di Enea, ricordando il contributo del grande storico francese Fernand Braudel (1902-1985) alla conoscenza delle origini della cultura europea, ha sottolineato come il punto di riferimento per le origini dell’Europa sia il Mediterraneo allargato, identificando i nuclei originari della nostra cultura nelle antiche civiltà sorte intorno al suo bacino.Al centro del suo intervento le riflessioni intorno all’opera di Braudel sul Mediterraneo e alla sua affermazione, secondo la quale «La storia non è altro che una costante interrogazione dei tempi passati in nome dei problemi, delle curiosità e persino delle inquietudini e delle angosce del tempo presente che ci circondano e ci assediano».

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